domenica 7 giugno 2009

Ultimo capitolo

Non è per essere ripetitivi, non voglio sempre e solo parlare di finali, ma è giugno, di questo periodo finisce ogni cosa. E nonostante questo voglio parlare dell'unica conclusione che con l'arrivo dell'estate non c'entra proprio niente.
Tutto questo mi riporta indietro ad un soleggiato pomeriggio di luglio di 7 anni fa. Come tutti gli anni ero in villeggiatura al mare, e come tutti gli anni (tutti i giorni?) una capatina dal giornalaio era d'obbligo. Ancora non mi ero addentrato a fondo nel campo dei fumetti, la passione per i manga era appena cominciata. Ad ottobre del 2001 comprai il numero 41 (di 42) di Dragonball e il mese successivo il quinto volume di One Piece e quell'estate, il soleggiato pomeriggio di luglio di 7 anni fa, iniziai un'altra delle serie "storiche": comprai il numero 18 di Inu Yasha!
Piano piano ho recuperato i numeri precedenti che mi ero perso e ho continuato a seguirlo per tutto questo tempo, per 6 lunghi anni e 11 lunghi mesi, fino a che questa serie interminabile (67 volumi per l'edizione italiana) non è giunta al termine.
Questo pomeriggio mi sono letto l'ultimo numero d è stato soddisfacente. Molto più delle mie aspettative.
Per mesi ho cercato di resistere agli spoiler per non sciuparmi almeno questo manga e posso dire con fierezza che ci sono riuscito!
Le aspettative dicevo... Francamente non erano molto alte, memore dei precedenti della Takahashi. Credo che la maggior parte di voi si ricordi della celebre serie Ranma 1/2 della stessa autrice dove il finale è stato tutt'altro che conclusivo lasciando tutto aperto e così, appunto, inconcluso. Invece no, per il nostro demone cane non è stato così. Pian piano ogni piccolo tassello è andato al proprio posto, ogni questione è stata risolta e spiegata e ogni side-quest è stata portata a termine.

Se qualcuno volesse leggersi il manga per conto suo occhio che di seguito potrebbero esserci spoiler riguardanti il finale, quindi se non volete sapere niente vi consiglio di chiudere qui la lettura, almeno per oggi.

Scusate questo piccolo spoiler alert ma mi sembrava doveroso farlo.
Si insomma ogni elemento alla fine ha trovato la giusta armonia nel quadro degli eventi e non si è limitato solo al pattern "Vai Inu Yasha, uccidi Naraku e fatti Kagome!" ma è stato tutto sviluppato egregiamente. Fin troppo oserei dire, la fine mi ha piuttosto colpito.
"Kagome tu sei sempre stata qui, quella era solo un'illusione. Erano i giorni che avresti potuto trascorrere da oggi in poi".
Uno potrebbe anche arrivare a chiedersi se in fondo Kagome non sia sempre stata all'interno della sfera e al suo esterno si siano sviluppati due mondi paralleli in due epoche diverse e in quel momento si debba trovare a scegliere che strada riprendere. Insomma è un finale che conclude ma lascia aperto con intelligenza. Da degli spunti per poterci riflettere, per non far svanire otto anni di lettura con un capitolo.
Anche la faccenda di Kohaku, che per come lo vedevo io era come un morto vivente, destinato a morte certa, è stata risolta grazie ad un buon escamotage che ci permette anche di non dimenticare la buon vecchia Kikio, a suo modo vera protagonista e centro nevralgico di tutta la storia.
Non parliamo poi della trasformazione di Naraku una volta assorbita la sfera. Tutti notano la somiglianza con la sfera stessa, ma perchè chiedo io? Il perchè è semplice e logico, il vero nemico non è il mostruoso ragno ma proprio la sfera stessa, che con una volontà propria si rivela la più malvagia di tutti, anche al di sopra del perfido Naraku che come sappiamo i suoi sentimenti li aveva.
La scelta di adottare proprio il suo corpo come campo di battaglia è un altro punto a favore per questo finale. Ditemi quanti di voi non hanno pensato a Tidus e compagni diretti dentro Sin pronti a sconfiggere l'origine dei loro mali, pronti a tagliare il filo del destino che li unisce a quel mostro disgustoso? (Ovviamente mi sto riferendo alle scene finali del capolavoro videoludico Final Fantasy X)

Insomma un ottimo finale, mi ha pienamente soddisfatto. Miroku finalmente ha tirato fuori un po di attributi e ha messo su la sua allegra famigliola sfornando figlioli a gogo, Shippo ha passato un esame per volpi o quello che è (Shippo chi?????), Kohaku è pronto a diventare un cazzuto guerriero con una nuova arma forgiata nientepopodimeno che dal vecchio Totosai e il povero mezzodemone rimane solo, come un povero cane bastonato, per almeno tre anni. Mi ha fatto anche una certa pena, lo confesso. Con il pozzo che sparisce e i due separati per sempre una qualsiasi ragazza tipo avrebbe sicuramente versato qualche lacrimuccia.
Grazie a Dio sono nato uomo e mi sono risparmiato questo passaggio.

giovedì 14 maggio 2009

Si vive insieme, si muore soli

Questa frase proprio non l'ho mai capita, lo confesso.
Perchè continuano sempre a ripeterla, in ogni puntata, in ogni stagione, sempre.

Live together, Die alone

Proprio non la capisco.
Ripensandoci bene forse oggi pomeriggio dopo "The incident" ha iniziato ad ottenere un minimo di senso in effetti a ripensarci bene.
Ma non ha molta importanza a dir la verità.

Come spero avrete capito sto parlando di Lost.
Oddio la musica in crescendo, la scena sta per cambiare, il posto, il luogo, i personaggi.

Flashback

Quarantadue giorni fa nasceva selezione aurea. Ed eravamo tutti fogati, pronti a scrivere, a partecipare. Ammetto le mie colpe, ho trascurato un po i miei impegni. Sono pronto a ripartire; più assiduamente, lo prometto. L'unica cosa di cui potrei scrivere stasera però altro non è che la chiusura di Lost, della quinta stagione del più bel telefilm in circolazione. O per almeno è l'unica cosa di cui non potrei non scrivere. Lo so, chi non lo guarda si è già perso nei miei discorsi, probabilmente ha già abbandonato la lettura (e con ottime probabilità anche il blog) e non sa che in questo momento sto parlando di lui.
Peggio per lui. Non guardi lost? Libero di andartene (e di non fare ritorno prima di aver guardato i centodue episodi che ci separano).
Il caso ha anche voluto che il blog esista, come ho già detto, da 42 giorni. 42: l'ultimo numero dell'equazione di Valenzetti, che sono sicuro vi ricorderete se non avete già chiuso la scheda intitolata "Selezione aurea" presente nel vostro browser.

Back to the present

...se di "present" si può parlare. Ieri sera in America è finita la quinta, e siamo tutti in lutto per questo. Già da tempo ho provveduto a prendere parte al gruppo su Facebook "come faremo quando finirà lost" e credo che tutti i suoi iscritti concorderebbero con me nel dire che si sentono come un drogato che si è appena fatto l'ultima dose che poteva permettersi.
Sollievo, sono arrivate molte spiegazioni, certe cose sono state rimesse al loro posto, abbiamo scoperto un mucchio di cose nuove, abbiamo rivisto la Black Rock, abbiamo visto Jacob, abbiamo visto cosa giace ai piedi della statua, e abbiamo visto anche proprio la Statua!!
Però sono sorti altri mille dubbi, mille curisità, quel dannato finale non poteva finire 5 secondi dopo??
Ma la parte più massacrante deve ancora venire, l'ASTINENZA!
Quanto? Nove mesi di attesa? Credo che mi suiciderò prima...
Per quanto vorrei continuare a parlare dell'episodio, non lo farò. Nel caso qualcuno dovesse ancora vedere la puntata non voglio che subisca altri spoiler, io al posto suo non lo sopporterei. Quando mi sono imbattuto in uno sneak peak della puntata di oggi non ho saputo resistere ma quando ho visto Jack, pistola in mano, avanzare sparando a vista a tutti gli abitanti di Dharmaville ho iniziato a cercare furiosamente la "X" di mozilla firefox per porre fine a tutto ciò urlando dentro di me "Hovistotroppohovistotroppohovistotroppo!".

Preferire evitarvelo anche a voi.

Per questo mi discosto un attimo da Lost ma rimango in ambito J.J.Abrams, noto padre della serie tv, che ha dato alla luce anche un'altra fantastica serie terminata ieri negli States. Sto parlando di Fringe.

Riporto da Wikipedia:

Quando il volo internazionale 627 atterra con tutti i passeggeri e i componenti dell’equipaggio morti, l’agente FBI Olivia Dunham (Anna Torv) è chiamata per risolvere il caso. La ricerca la porterà a chiedere l’aiuto del Dott. Walter Bishop (John Noble), una sorta di Einstein dei giorni nostri. C’è solo un problema: il Dott. Bishop è rinchiuso da 17 anni in un istituto di igiene mentale, l’unica possibilità che ha la Dunham per farlo uscire è chiedere l’aiuto del figlio dello scienziato, Peter Bishop (Joshua Jackson). Con l’appoggio anche dell’agente Phillip Broyles (Lance Reddick), il trio scoprirà che ciò che è accaduto in quel fatale volo è solo un piccolo tassello di una più grande e sconvolgente verità.

La cosa poi ovviamente non si limita a questo, inizia un bel viaggio in casi strani e fantascientifici al limite del plausibile ma sempre ben orchestrati. Presto dovrebbe arrivare anche su Italia 1 (è già su Steel, il canale sul digitale terrestre) e ve lo consiglio caldamente, avremo sicuramente modo di riparlarne.

Con questo penso che per stasera possa bastare, magari quando ricominceranno le puntate e qualcuno mostra interessamento potremmo seguirle e commentarle insieme con delle recensioni o roba simile. Chi può dirlo.

Vi lascio e torno nel mio guscio di astinenza, aspettando settembre, gennaio, o chissà quando...

sabato 4 aprile 2009

incombenze che incombono

Ok. Fino ad ora abbiamo girato intorno agli argomenti e non abbiamo scritto nulla di sensato (non che questa sia la mia pretesa, naturalmente). Io aspettavo che qualcun altro svolgesse questa incombenza e probabilmente loro aspettavano che lo facessi io, così, dato che non ho niente da fare, mi propongo di illustrarvi cosa, per mia indole, tenderò principalmente a scrivere.
Fino a non molto tempo fa, credevo fermamente nelle parole soprattutto perchè, avendo una particolare memoria associativa di immagini e suoni, sono portata a ricordare ogni singolo discorso e il luogo nel quale si svolge.
Adesso ho modificato il mio rapporto con lo scrivere e con il pensare.
Dico questo per puntualizzare fin da subito che probabilmente i miei post saranno incongruenti e vi sembreranno del tutto fuori luogo o contraddittori: non preoccupatevi, è normale! L'essere umano non è forse una creatura contraddittoria?
Pensieri e parole. Torniamo a questo punto.
Da quel che ho appena scritto sembrerebbe che non credo più nè nei pensieri, nè nelle parole. Potrebbe essere così.
Perchè è accaduto questo? perchè, riflettiamoci: sia gli uni che le altre sono dettati dalle circostanze e, se, come è palese, le circostanze non fanno che cambiare, perchè non dovrebbero mutare anche le opinioni e le sensazioni?
Non è bene fidarsi dunque, nè degli altri, nè di se stessi e, anzi, soprattutto di se stessi.
Vi è mai capitato di fare qualcosa e successivamente di ritenere di aver fatto la cosa sbagliata? da cosa è dettato questo cambiamento di idea? da cosa, se non dalle circostanze che sono cambiate?!
Qual'è dunque la soluzione?
Sul mio comodino c'è un libro.. lo ammetto, non ho ancora iniziato a leggerlo, ma il titolo è "l'ospite inquietante".
A volte immaginare il contenuto di un libro può essere utile e può stimolare nuove riflessioni.
Quello che so è che l'ospite inquietante a cui si fa riferimento è il nichilismo.
Il nichilismo. Ecco il tema a cui volevo arrivare.
Non fidarsi delle parole, non credere a nessuno, non credere a se stessi e alla propria morale perchè tanto, presto o tardi, tutte queste cose cambieranno. E' forse un caso di nichilismo?
Io vedo in questa diffidenza una forma di protezione. E' come uno scudo. E' un istinto primordiale: si tratta di autoconservazione.
Umberto Galimberti, l'autore del libro, afferma che questo fenomeno di nichilismo si sta sempre più diffondendo dei giovani, che, non avendo più la possibilità di intravedere un futuro, si rifugiano nella negazione di ogni verità e di ogni morale. E' un discorso che principalmente prende di mira la società ma io voglio rimpicciolirlo ed adeguarlo alla sfera privata.
Per quanto riguarda il singolo, cosa comporta la perdita della morale?
In una persona che chiama a sè il nichilismo io percepisco come una sorta di anestesia.
Il pensiero che, se niente ha realmente valore, niente può realmente tangerci o comportarci nessun trauma di sorta, non ci porta forse a credere che il nichilismo non può che rafforzare la nostra figura?
Se non esistono neanche le emozioni noi non possiamo soffrire.
Sotto questo punto di vista tutto sembra incredibilmente facile e il discorso non fa una piega: perchè farsi del male incatenandosi ai fatti, alle azioni, alla morale, agli ideali, ai sentimenti, ai pensieri, a ciò che si vede?
Chi farebbe questo, se non un idiota?
Il nichilismo sembra essere l'unica soluzione.
Il problema sopraggiunge quando ci si accorge che lo stato di anestesia, attutendo ogni emozione, limita anche la felicità.
La questione è: vale la pena rinunciare alla felicità per non soffrire?
Cosa è realmente importante? quali sono i nostri limiti? Cosa possiamo sopportare?





Pronti, partenza, VIA!

Da qualcosa dovremmo pur partire, e la scelta non è stata affatto facile.
Se devo essere sincero, ancora non so di cosa andrà a parlare questo post...
Ho varie cose in mente, cose di cui vi vorrei parlare, ma quale potrebbe essere la cosa giusta?
Potrei parlarvi di musica, italiana o straniera che sia, un sano articolo sui Led Zeppelin o qualche news sui prossimi concerti di Ligabue.
No, per adesso aspettiamo con la musica, potrei parlarvi di cinema e fare quattro chiacchere su Watchman, ultimo film che volevo andare a vedere, ma sfortunatamente non l'ho fatto.
Allora perchè non parlare di serie tv? Si l'idea mi piacerebbe ma a questo punto da dove dovrei partire? Dall'indiscusso capolavoro di Lost? O da How I met your mother che stavo guardando fino a cinque minuti fa? Ci sarebbero talmente tante cose di cui parlare che non saprei proprio da che parte iniziare!
Andiamo avanti allora, manga? Da grande appassionato di questo genere credo mi perderei nel contemplare la mia collezione nel tentativo di trovare un buon argomento a riguardo... Le principali serie del momento come Naruto o One Piece? Capolavori un po meno seguiti come Claymore o Kenshin? Il recente Death Note, che ha stravolto la panoramica del mondo fumettistico orientale in poco tempo o l'eterno Dragon Ball che conosciamo tutti?
Sono in questi momenti che uno si accorge di avere tanti di quegli interessi che se dovesse sceglierne uno solo sprofonderebbe nella crisi più profonda...
Ma non sono certo finiti... Un bell'articolo di esordio su Final Fantasy farebbe certamente la sua degna figura! Ma anche qualcosa su Photoshop o After effects non sarebbe male! Un po di grafica digitale e di editing video non fanno mai male!
Ecco lo sapevo.
Alla fine, come mio solito, invece di buttar giù qualcosa di sensato mi riduco a scrivere che non so proprio da che parte rifarmi per cominciare!

Fa niente, per stavolta è andata così, cerchiamo però di trarre il massimo anche da situazioni come queste! A scrivere qui sul blog non sono solo ma per quanto mi riguarda potete prendere questo post come una piccola dicharazione di intenti, un po come la descrizione di quello che mi appresterò a scrivere nei prossimi giorni!
Musica, cinema, tv, videogames, computer, manga e via dicendo.
Se c'è qualcosa che può vagamente interessarvi vi consiglio caldamente di continuare a seguirci, non ve ne pentirete!
Inviterei qualunque visitatore, visto che ci siamo, a fare del blog un mezzo di confronto tra noi e voi! Siete sempre liberissimi di dire la vostra, commentate, fateci sapere cosa ne pensate di tutto il nostro lavoro, se avete consigli e critiche fatevi avanti, e se non bastasse contattateci pure via mail! Avrete il nostro riconoscimento!

venerdì 3 aprile 2009

it's time to select



Eccomi qua. Ritenevo opportuno darvi un cenno concreto della mia presenza e apportare la mia personale spiegazione del termine a cui già il mio "collega" ha tentato di dare un senso.
Metto subito i puntini sulle i: io non ho scelto il nome, non voglio certo prendermi questo merito e, se vogliamo dirla tutta, nessuno me lo ha realmente spiegato.
Penso che il motivo sia che in realtà nessuno lo sa.
Quando ho sentito per la prima volta "Selezione Aurea", però, ne sono rimasta colpita. Non so perchè ma lo ritengo un titolo affascinante.
E' la classica cosa che ti fa tornare indietro mentre leggi velocemente, pensando di aver letto male.
"selezione aurea? avranno sbagliato a scrivere!"
Solitamenente infatti, accostata alla parola "Aurea" vi immaginereste la parola "Sezione".
Ma questo non è il caso della proporzione divina.
Vi invito dunque a plasmare il volere di Dio a vostro piacimento insieme a noi e a trarne una selezione. E' un invito per tutti coloro che credono che le cose non debbano andare così, che vogliono tagliare fuori dalla sezione ciò che non li convince e selezionare ed esaltare ciò che invece sembra meritare questo trattamento.
Vi invito a selezionare le parti del discorso. Vi invito a leggere tra le righe. Vi invito a partecipare. Vi invito ad obiettare. Vi invito a sorridere con noi.. l'importante è che la passività scompaia dai vostri volti!


E mi scuso! perchè questo è il terzo intervento che parla del nome di questo blog, ma, come sicuramente saprete.. per tentare di costruire un solido palazzo si parte dalle fondamenta!

Chi????

Mi sveglio alle 7.00, esco di casa alle 8.30 e mi reco all'università pronto ad affrontare l'orale dell'esame di Informatica previsto per le ore 9.00.
Ok, piccolo particolare: siamo in 20.
Si va in ordine decrescente rispetto al voto dello scritto.
Ok, allo scritto ho preso 22.
Prima di pranzo fa fino ai 23.
Ok, sfiga, subito dopo pranzo toccherà a me.
Finisce i 23 alle 14.30.
Ok, manca poco.
Entro alle 16.30.
Ok, sono più di 7 ore che sono li, ma non ci posso fare niente...
Vengo segato.
Ok.
Ok una sega.

Solo un piccolo esempio delle cause scatenanti che hanno portato alla creazione di questo blog.
Perchè il blog?
Di cosa vuoi parlare sul blog?
Che ci vuoi scrivere?
Quando?
Perchè?
Come?
Quali tasti sulla tastiera userai per scriverci?

Il blog parla di tutto. Di tutto ciò che ci piace e che ci fa divertire. Il liceo, l'università, il lavoro, niente di tutto questo. Possono avere il loro lato ridondante di fascino, talvolta di dubbia interpretazione, e non escludo che venga anche riflesso in questo blog un giorno o l'altro, ma per adesso ci limitiamo ad evadere da questo mondo.
Ed è proprio per questo che nasce Selezione Aurea.
Per condividere i nostri interessi con il mondo, per far sentire la nostra voce nel nostro piccolo, per cercare chi, come noi, ha voglia di coltivare certi aspetti della vita.

Per adesso circa 3 persone oltre a me sanno di questo blog, e una ancora non sa che è già stato creato.
Le altre due mi hanno chiesto: "Come mai Selezione Aurea?"

La mia risposta è: non lo so, ma mi piace.

giovedì 2 aprile 2009

Selezione Aurea

Selezione aurea, la selezione nella sezione, la scelta nella perfezione, un viaggio nel creato e nel creabile.
Un punto di ritrovo per chi è stanco della solita produzione contraffatta, del finto che sbrilluccica e della luce opaca che ti abbaglia.
Il fulcro dello scambio d'informazione su tutto ciò che può esserci d'informalmente divulgabile.
Notizie in proporzione, siamo parte della stessa scultura.

Nasce Selezione Aurea, scelti da noi, per voi.